domenica 26 maggio 2013

La Legge crea il reato. Dove si dimostra che Kant era Taoista. Dal Zhuang-Zi



LADRI DI SCRIGNI
e quel sovversivo di Zhuang-Zi.


Abbattete i Santi e liberate i banditi,il mondo intero ritroverà l'ordine.
(...)
Voler correggere gli uomini con la bontà e la giustizia,significa 
DERUBARLI con la bontà e la giustizia.

ED ECCO COME SI ARRIVA A SAPERE CHE COSI' E'.

Chi ruba un fermaglio è punito con la morte;
Chi ruba un principato ne diventa il signore, e i guardiani dell'Umanità e della Giustizia vivranno sotto la sua protezione
(...)
Così colui che segue l'esempio dei banditi riesce a riunire intorno a sé i signori del suo tempo, a rubare in nome della Bontà e della Giustizia,  ad appropriarsi del barile e dei dieci barili, della bilancia e dei pesi, dei contratti e dei sigilli.               

(...)
Gettate via le giade e distruggete le perle , non vi saranno più piccoli ladri.
(...)
Sfasciate i barili e rompete la bilancia, la gente non litigherà più.
 (...)
Per riassumere, è inutile imitare Zeng, Shi, Yang, Mo, (...)tutti uomini che hanno basato la loro virtù su qualcosa di ESTERNO A LORO STESSI e seminato la distruzione e il disordine nel mondo.
Se vi ingegnate a moltiplicare ami, esche,reti e nasse, i pesci vengono turbati nell'acqua.
Se vi ingegnate a moltiplicare archi, balestre,frecce,,reti, trappole a molla,gli uccelli spaventati fuggono in disordine nell'aria.
(...)

CIASCUNO SI SFORZA DI IMPARARE CIO' CHE NON CONOSCE, MA NON CERCA DI APPROFONDIRE CIO' CHE CONOSCE GIA'. Ciascuno critica negli altri ciò che non capisce, ma si guarda bene dal giudicare il poco di cui è capace.
GLI ECCESSI DELL'INTELLIGENZA e DELL'AZIONE HANNO PERTURBATO IL MONDO.

Fraintendimenti possibili di questo testo?  Tantissimi. Infiniti.


L'unico consiglio da dare a chi legge per la prima volta un testo taoista è di sospendere il giudizio, inspirare e rilassarsi, abbandonandosi alla semplice intuizione veloce senza soffermarsi sulle singole parole, capire che sensazione ha  provocato in voi la lettura ad es.: curiosità, piacere, sorpresa, incomprensibilità,fascino inspiegabile, ostilità, antipatia,noia. Vi do un consiglio spassionato : se hanno prevalso in voi le ultime tre sensazioni è quasi inutile tentare di penetrare il significato del testo, non per escludervi ma per evitare inutili sprechi di tempo.Il fatto è che l'incomprensione è legata a pregiudizi creati dalle parole che usiamo nella nostra cultura che non sempre hanno lo stesso significato in occidente e in oriente, ad es. la parola VUOTO. Non voglio dire che sia difficile interpretare questi testi ma  bisogna abbandonare la nostra ottica supponente e arrogante, far uscire fuori tutta la nostra curiosità per le altre culture e se questa curiosità non è presente in noi non la possiamo costruire ex novo, se non c'è non c'è. Non si può far finta di interessarsi senza interesse, beh è un po' un gioco di parole . Vorrei farvi un altro esempio: se non vi piace il babà o la torta di mele è inutile offrirveli perché i due dolci verranno  giustamente rifiutati, la stessa cosa vale per il taoismo o qualsiasi filosofia o aspetto culturale mai "assaggiato" prima.. Ovviamente in tutti  gli individui, in tutti paesi e in tutte le culture esiste sia l'atteggiamento di chiusura che di apertura, bisogna conviverci. Pace fratello.  




domenica 19 maggio 2013




http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?p=3467

Interessante esperienza descritta in modo sincero esplicando tutte le difficoltà dell'uso in classe del blog, l'articolo mette in luce il problema della difficoltà sia per l'insegnante che per i ragazzi di interagire in modo efficace a causa di quella cosa  strana che è il  "mondo emozionale"dell'essere umano

 Purtroppo noi insegnanti e gli allievi siamo PERSONE, dico purtroppo per chi vorrebbe ridurre la scuola ad una fabbrica di informazioni nozionistiche da inquadrare con valutazioni definite "oggettive" che tutti sappiamo non essere oggettive.
I ragazzi e i prof. notano subito che c'è qualcosa di NUOVO e mai fatto prima da FARE SUBITO nelle scuole italiana, prima che crollino o che si trasformino in squallide fabbriche di stupidità : CAMBIARE TUTTO.
Cambiare tutto nei rapporti umani e scolastici tra prof e ragazzi. Possiamo usare tutta l'informatica e le nuove tecnologie che volete ma se non apriamo una discussione anche traumatica tra noi docenti e tra noi e i ragazzi sarà tutto lavoro sprecato.
Già il fatto che molti insegnanti si stanno ponendo nell'ottica entusiasta di introdurre le nuove tecnologie (un luogo comune ormai nauseante) come se si trattasse di una rivoluzione epocale mi fa riflettere molto.


Nessuno in casa propria si sognerebbe di discutere venti anni sul passaggio dalla televisione in bianco e nero a quella a colori:
-"Cara pensi che il colore televisivo potrò creare danni agli occhi provocando mutazioni genetiche nelle nuove generazioni?"
-"Caro, dovrò riflettere a lungo su questo argomento... ci informeremo, leggeremo , studieremo,parteciperemo a molti convegni di aggiornamento, sentiremo anche il parere del nostro analista, del pediatra, del commissario di polizia, del carabiniere, poi andremo dal parroco e infine sentiremo il parere dei più famosi pedagogisti, poi dei più illustri neuroscienziati,infine tra trenta o quarant'anni appena fatto il giro di tutti questi geni decideremo in modo ponderato..."

Vorrei sintetizzare la mia opinione :
1° Mi sembra ovvio usare per insegnare qualsiasi materia si debba usare tutto ciò che si può usare al meglio, dal gessetto alla lavagna in ardesia, dalla LIM al tablet, dal pc al libro di testo fatto di carta riciclata delle isole Canarie, dal quaderno a righe alla penna bic,da Internet al riassuntino medievale.

 La cosa strana della scuola italiana è che ancora siamo qui a chiederci se si può usare Facebook come strumento didattico o se il dirigente si arrabbierà vedendo usare i telefonini in classe, quando solamente  per fare una fotocopia dobbiamo chiedere perdono a Dio di essere nati, sfidando i rischi per la sicurezza e le conseguenze penali :  ABBANDONANDO LE CLASSI  al loro destino,dopo aver giudiziosamente cercato INVANO un  assistente scolastico o bidello che ci desse un occhio alle 26-31 presenze indemoniate in classe, rischiando la  vita dei giovani virgulti e il nostro  licenziamento per recarci nella fatiscente sala docenti dove di solito la fotocopiatrice si rompe un secondo dopo il nostro arrivo. Il rischio che queste piccole catastrofi si verifichino tutte assieme o in ordine sparso deriva  dalla fortuna o dalla sfiga personale non certo da pianificazione ministeriale .

 La profonda arretratezza  culturale e l'autoritarismo  della scuola italiana  ( a tutti i livelli), sono i due principali problemi che impediscono la nascita di una nuova scuola  nella nostra ottocentesca penisola, gli scarsi investimenti economici dello Stato  poi coronano il tutto ma non  sono la causa principale della situazione attuale.
Direi che sono questi i problemi della didattica e non certo le difficoltà normali che troveremo nell'usare tecnologie che appaiono ancora oggi come NUOVE e invece hanno ormai quasi trenta anni.

domenica 5 maggio 2013

Primavera,estate,autunno,inverno e ancora primavera


MOOC 2013 ltis13


Sono partita dal video del prof.

Embedding di video flash in WordPress.com / http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=7DMTwhMwphQ   


 e in modo non completamente consapevole  sono riuscita a "embeddare" il video di youtube, mi è rimasta fuori una parte del codice che ora proverò a cancellare.
Cancellata.

 

 Si tratta di una scena del film Primavera, estate, autunno, inverno ed ancora primavera di Kim Ki Duck, un regista di poche parole.
P.S.: Sto constatando che ci sono dei miglioramenti personali, prima di realizzare in modo positivo  una delle esercitazioni del Prof.  riesco a sbagliare solamente tre o quattro volte. Poi ci azzecco quasi per caso.
 Ora non sono più totalmente imbranata ma solo parzialmente.Ed inoltre non mi deprimo più, ma diciamo che mi sto rassegnando all'idea che provare e riprovare almeno permette una memorizzazione degli errori,. da questi ultimi  cerco di imparare.